A dispetto di cosa possa far pensare il nome, un “vlover” non è una macchina o una intelligenza artificiale, ma un professionista che vende il proprio servizio su Taobao.
Un partner virtuale soddisfa la voglia di compagnia dei single cinesi, flirtando tramite messaggi e chiamate, ed è ricercato da quei giovani, uomini e donne, che non sono interessati ad una relazione di coppia e tuttavia non vogliono rinunciare al romanticismo nella loro vita.
Il fenomeno riguarda uomini e donne ed è molto popolare in rete. Molti vlogger hanno condiviso su Bilibili le loro esperienze con fidanzati e fidanzate virtuali, con video che hanno ottenuto fino 5,35 milioni di visualizzazioni, ed anche anche su Weibo l'hashtag #virtualboyfriend ha ricevuto 250 milioni di visualizzazioni ed oltre 34.000 discussioni correlate.
Di recente anche i marchi si sono interessati alla tendenza. Le conversazioni delle coppie toccano vari argomenti, inclusa la moda di lusso, e le opinioni del vlover possono influenzare i gusti del partner, facendolo propendere per una marca piuttosto che per un'altra. I fidanzati virtuali possono perciò diventare uno strumento di marketing.
I brand devono tuttavia essere cauti. Sebbene aumentare le vendite tramite l'affetto non sia inaudito in Cina, ed è anzi alla base dell'economia dei fan, ricorrere ai fidanzati virtuali può sollevare problemi morali.
Il rischio è avere un danno di immagine dall'applicazione disinvolta di questa strategia commerciale, come dimostrano le opinioni degli utenti che in rete si stanno facendo coinvolgere in accesi dibattiti su questa ipotesi.