Se pensiamo ad un uso artistico della luce, immediatamente pensiamo a come la luce sia usata per definire le forme solide, accentuandone la profondità e guidando l'occhio verso alcuni dettagli piuttosto che altri.
Questa risposta è destinata ad essere messa in discussione dall'arte di Aka Chang, dove la luce è protagonista indiscussa e, grazie a laser, proiettori e codici del computer, crea piani di colore, decostruisce stanze e scolpisce forme dal nulla.
La ricerca di Chang inizia a Taipei nel 2005, quando affianca i suoi studi al college con l'attività di VJ. A quei tempi i suoi lavori erano piuttosto semplici (video che univano insieme animazioni e filmati ed erano mossi dalla musica) e tuttavia funzionavao a Taipei dove i VJ erano poco numerosi. Successivamente ha collaborato con altri artisti e VJ, entrando nel collettivo artistico MWVA, che si dedicava alle arti visive, e fondando il gruppo di VJ Muse Whisper. Queste esperienze gli hanno permesso di affinare le sue capacità artistiche e diventare gradualmente sempre più consapevole delle sue possibilità, aiutandolo infine ad affermarsi come artista indipendente.
L'arte di Chang si sposa benissimo con la musica: una delle sue opere recenti è stata allestita al Final, il club di musica underground più importante di Taipei. Usando laser, luci da palcoscenico e LED puntati su fumo e pareti, Chang ha inviato sulla pista da ballo oggetti di luce in motivi geometrici, cambiando apparentemente la forma della stanza. Le luci erano sospese a mezz'aria e si muovevano al ritmo della musica.
Un altro esempio del legame tra luce e musica è il progetto June Orbs. È una collaboraizone itinerante con il musicista Jex Fang, un pioniere della musica elettronica sperimentale taiwanese. I due siedono uno di fronte all'altro su un palco costruito con scatole di plastica ad incastro e circondati da quattro obelischi che proiettano luce dalla cima. Jex Fang inizia a produrre musica e Chang lo segue sviluppando elementi visivi, in modo che il suono e le immagini crescano organicamente.
Durante le esibizioni, è possibile cogliere il valore della ricerca di Chang: molto spesso alle spalle dei due artisti emerge una sfera tridimensionale che fluttua nell'aria, e che sembra occupare lo spazio tra i due, mentre è una proiezione sul muro dietro di loro.
Fonte immagini: https://www.facebook.com/studioakachang